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Fonte : Il Quotidiano del Sud
Data : 06 novembre 2015
Autore : Nicola Pirone
Capistrano Il IV novembre
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di NICOLA PIRONE
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CAPISTRANO - Il 4 novembre tutta Italia ha celebrato gli eroi nazionali che hanno perso la vita
nella prima e seconda guerra mondiale pure di consegnare uno stato libero alle generazioni future. Anche Capistrano,
come del resto altri centri della provincia, ha pagato in termini di vite umane quest'immane sacrificio. La comunità
capistranese con in testa il sindaco Roberto Caputo ha voluto ricordare quei valorosi alla presenza degli alunni
della scuola accompagnati dai docenti e dalla dirigente scolastica Eleonora Rombolà
Nei giorni scorsi, negli archivi dello studio dello storico Mimmo Arone il quale si è occupato dei caduti in guerra
capistranesi è stato scoperto il nome di un concittadino che morì in un campo di prigionia nel Kenia, Pietro
Ramondino, sepolto nel cimitero di Nyeri: «Il nome di Ramondino - ha commentato il sindaco Caputo - sarà, a
breve, aggiunto sul nostro monumento dei Caduti realizzato nel 1970». Tornando alla ricorrenza del 4 novembre le
autorità, i docenti con gli alunni delle scuole e i cittadini si sono riuniti in Piazza Renoir, da dove il corteo
accompagnato dal locale complesso bandistico ha raggiunto il monumento a Caduti, dove il primo cittadino ha deposto la
classica corona di alloro. Dopo le preghiere di rito e la benedizione del Monumento da parte del parroco padre Antonio
Calafati, il sindaco Caputo, prendendo la parola, ha ringraziato per la collaborazione quanti hanno partecipato a un
momento d'unità nazionale: «Questa ricorrenza solenne, scevra da ogni retorica, è occasione di rinnovato
impegno sociale nel ricordo di quegli eventi storici che tanto dolore hanno portato nelle nostre famiglie e nell'intera
comunità capistranese, nella quale, al termine delle due guerre mondiali, non fecero ritorno ben 33 soldati. Grazie
al sacrificio di tanti martiri, in tutta Europa, godiamo del più duraturo periodo di pace che la storia del
mondo occidentale ricordi».
Gli studenti poi si sono esibiti in canti di pace, tolleranza e fraternità. Alcuni di loro hanno letto, per ogni
soldato capistranese caduto, le generalità, le notizie sulle famiglie di origine. Alla fine hanno lanciato i palloncini
colorati verso il cielo mentre il complesso bandistico ha accompagnato il tutto co l'inno di Mameli. La dirigente scolastica
Rombolà ha infine avuto parole di elogio per la manifestazione, evidenziando che: «Quando si lavora in unità
d'intenti i risultati non mancano e che in quest'armonia i bambini trovano sempre l'occasione di crescere per costituire
una società sempre più responsabile».
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Fonte : Il Quotidiano del Sud del 06/11/2015 - Autore : Nicola Pirone
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