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Commenti alle Sacre Scritture

10/11/2024 - Anno B - XXXII Domenica del Tempo Ordinario

Commento

Se lo vogliamo possiamo essere il capolavoro di Dio, ne è prova la storia della vedova di Sarepta di Sidone e di quella narrata dall'Evangelista Marco nel Tempio di Gerusalemme. Due donne umili, sprovviste quasi di tutto ma che hanno dato con il cuore e certamente benedette dalle mani "benedicenti" del Signore che ha gradito il frutto nobile da esse apportato: l'Amore; sono state vigna buona, hanno prodotto vino buono perché non si sono preoccupate di se stesse, donando al "prossimo". Allora, in questa trentaduesima del Tempo Ordinario, ci soffermiamo sulle due donne, pensando e credendo, che nei loro atti religiosi non vi è nulla di paragonabile a quelli degli scribi indicati e descritti, oggi, da Gesù, niente artifici né vane pretese ipocrite, niente opere buone fatte pubblicamente per essere considerati virtuosi. Esse, invece, ci hanno ricordato "di fare le cose più piccole come se fossero grandi a causa della maestà di Gesù Cristo che le fa in noi e che vive la nostra vita" (cfr Pascal). Queste sono le donne, buona notizia, trovate nella Sacra Scrittura che sanno di trasparenza e fedeltà da riscrivere e tracciare nelle nostre vicende storiche per lasciarsi illuminare dal niente che si fa tutto.

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Preghiera

Signore,
ci chiediamo, che cosa può essere piccolo quando ci sei Tu che animi? Sei la grandezza e il vertice più alto e, con Te, tutta una vita tessuta di piccole cose, si trasfigura in una superiore bellezza. Il Tuo Amore rende grandi anche le piccole cose. Oggi, in questa Domenica, abbiamo visto la Carità in un'azione umile: incomparabile lezione da tenere in mente per un esercizio di costante pratica nel fare il bene. La trasformazione e la divinizzazione di tutta un'esistenza non è che il risultato della rettitudine e della purezza di intenzione. Dalle due donne, descritte dalla Parola Sacra, impariamo che la Carità solleva, feconda, divinizza l'esistenza e, da quel "piccolo gesto d'Amore" che ci affascina prendiamo spunto per dirti, con il Salmo 63, "Così ti benedirò finché io viva nel tuo nome alzerò le mie mani. Mi sazierò come a lauto convito, e con voce di gioia ti loderà la mia bocca".

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Barbara Esposito

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