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Commenti alle Sacre Scritture

25/08/2024 - Anno B - XXI Domenica del Tempo Ordinario

Commento

Sarebbe interessante convocare una grandissima assemblea di credenti per conoscere che posto ha il Signore Gesù nella vita personale di ognuno. Indubbiamente sentiremmo le risposte più varie, da quelle più strane a quelle più giuste, ma, considerando i tempi che stiamo vivendo, urgerebbe dare risposte concrete e serie a tale domanda; il cristiano ha bisogno di immettersi sui binari dritti per non smarrire la strada. Riscoprire la santità e la vita cristiana è l'invito che stiamo ascoltando in queste domeniche, poiché, a Dio, spetta un ardente Amore per la Sua "bellezza divina". Nella prima Lettura odierna vediamo come Giosuè il condottiero che, evidentemente, sta dalla parte di Dio e della sua Legge, chiede e poi indica la strada giusta al popolo d'Israele. Egli, figura dominante, prefigura il Cristo non solo nel nome di Salvatore ma nella missione: è colui che conduce il popolo attraverso il passaggio del Giordano nella Terra promessa 〈4,23; 5,10-12〉; così come il popolo cristiano è condotto dal Salvatore, attraverso il Battesimo, nella terra promessa della vita divina. Noi dobbiamo essere gli eredi di quella bella espressione di Pietro che leggiamo oggi, nel Vangelo: "Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che Tu sei il Santo di Dio". Per una catechesi efficace dobbiamo "tornare" alle parole semplici di chi ha amato veramente il Signore. Il "modernismo teologico" che non piaceva al Papa Pio X 〈1835-1914〉, celebrato liturgicamente mercoledì 21 agosto, non sta portando "ricchi e abbondanti frutti". Personalmente ho amato molto il catechismo adottato da tale Papa 〈257^mo Papa〉 con la particolare struttura di "domande e risposte" che venne pensato per le persone semplici. La sua preoccupazione era proprio quella di diffondere, fra i cristiani, il più possibile, la catechesi. Un Papa che ci dicono le biografie, "nasce povero, vive povero e volle morire povero"; certamente colmo dell'Amore divino. Attingiamo e viviamo, allora, della sorgente "prima" della "lieta notizia-Vangelo", per riempirci di null'altro che della benevolenza salvifica.

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Preghiera

Signore,
quando il nostro cuore arde e "lo zelo per la Tua casa ci divora" 〈cfr Sal 69, 9-Gv 2,17〉, vorremmo avere mille mani e mille voci per testimoniare la nostra fede in ogni aspetto della vita quotidiana perché, come scriveva san Gregorio di Nissa: "chi ha visto Te ha conseguito tutti i beni che si possono concepire". Signore, siccome non vorremmo mai ritrovarci come il gruppo-sparuto d'Israele, dà ad ognuno di noi la capacità di essere messaggio-sentinella della Tua celeste sapienza che i "grandi e umili" del Vangelo hanno saputo trasmettere. Noi sappiamo che ci chiedi di preferirti a tutto e a tutti per realizzare "la vera e piena felicità nella visione e beatitudine di Te che ci hai creati per Amore 〈cfr CCC〉. Ad ogni istante, noi siamo qualcosa del Tuo pensiero, per questo vogliamo tenerci incessantemente alla Tua presenza. Quanto è bello "stare" in Chiesa, sostare davanti a Te, muti ed arrendevoli, rivestiti della Tua purissima santità per riempire gli occhi e il cuore di Luce divina. Consapevolmente e certi ti diciamo che da Te nasce la vera gioia dalla quale, poi, possono scaturire tutte le altre gioie da vivere sotto l'egida del Tuo nome santissimo.

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Barbara Esposito

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