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Commenti alle Sacre Scritture
07/07/2024 - Anno B - XIV Domenica del Tempo Ordinario
Commento
Quando il pellegrino entra nella Sinagoga cerca il respiro di Dio. Vuole scrutare il senso della Sacra Scrittura e gustare il Paradiso. È uno spazio semplice, raccolto, attrattiva di memoria, immaginazione, preghiera. In un luogo simile Gesù lesse i testi antichi affermando la Sua dignità di Messia inviato dal Padre. La gente ascolta e inizia a giudicare, a puntare il dito… è la storia di sempre… che si ripete… ma la Sinagoga non doveva essere "luogo d'incontro"? "Luogo di preghiera"? Ecco, allora, che la "sacralità" diventa campo di giudizi approssimativi, di sentenze inopportune. Gesù, nella Sinagoga, ci spiega l'Evangelista Marco, "si meraviglia dell'incredulità dei Nazareni". Eppure lo avevano visto crescere in "sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini" 〈cfr Lc 2,52〉. Sappiamo che l'Amore è creativo, non viene meno al suo compito, Gesù, allora, vola come "su ali d'aquila" al di sopra di tutto e tutti e inizia a spargere il seme che, nello Spirito, diverrà incorruttibile. Tutti i ragionamenti del mondo valgono poco difronte alla fiducia che infonde il Signore con la Sua Parola squisitamente soprannaturale. Occorre, dunque, riservare ogni nostra attenzione alla sua amabilità infinita. Egli non ha bisogno dei nostri omaggi poiché è immutabile felicità, vuole, solamente, che anche noi ne facciamo parte.
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Preghiera
Signore,
Tu sei Amore fedele e lealtà generosa, proiettato sulle nostre miserie per farci gustare le Tue perfezioni. Quando sei entrato nella Sinagoga, la Tua Luce ha brillato molto più del sole. In alcuni dei presenti, i Tuoi raggi penetrarono a fatica, non esplosero in orizzonti illimitati. Eppure essi echeggiarono nello Spirito. In quel luogo, o Figlio di Dio, eri presenza sensata, presenza di gioia! L'Apostolo Paolo, anche quando era in carcere, al buio, privato del bene prezioso della libertà, ha proclamato "la gioia nella fede e la gioia nel Signore". Al pari di Lui, dunque, anche noi vogliamo celebrarti, o Risorto, oltre ogni resistenza, oltre ogni rifiuto, perché Tu ci ispiri una familiarità sconvolgente.
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Oggi, prima domenica di luglio, a Monterosso Calabro si festeggia la Madonna del Soccorso - Gli occhi di Maria del Soccorso
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Barbara Esposito
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