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Commenti alle Sacre Scritture
17/03/2024 - Anno B - V Domenica di Quaresima
Commento
Attraverso le Parole del Profeta Geremia, cogliamo l'invito a riconoscere le colpe, ad ascoltare la voce. C'è una promessa: un giorno Dio stringerà con Israele un'alleanza nuova la cui Legge non sarà scritta sulla pietra, ma nel cuore dell'uomo rinnovato dal perdono e tutti riconosceranno interiormente il Signore. Tutto ciò per cui il Profeta ha lottato-il ritorno sincero a Dio, l'interiorità del culto, la fedeltà alla sua voce e la conoscenza- si realizzerà, per volere del Padre, nel Sangue di Gesù. (cfr Mt 26,28; 2 Cor 3,6; 1 Gv 5,20).
Nel Vangelo di oggi cogliamo essenzialmente due cose: il "chicco di grano" e la voce del Padre "l'ho glorificato e lo glorificherò ancora"! Sono le due sintesi di ciò che Giovanni ci vuole raccontare: il compimento delle promesse avvenute per mezzo di Gesù, crocifisso e glorificato. Cristo è il cuore del nuovo Israele che mette in relazione intima con il Padre e che stabilisce fra tutti l'unità. La Chiesa nasce dalla Pasqua di Cristo, quando Egli "passa" da questo mondo al Padre. Con Gesù liberato dalla morte e divenuto "Spirito che dà la vita" (1 Cor 15,25) sorge una nuova umanità, una nuova creazione.
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Preghiera
Signore,
il messaggio da gridare sui tetti è che la nostra umanità è stata salvata mediante il Tuo sacrificio di immolazione. C'è un mondo confuso, smarrito ma sempre affamato di salvezza. Sarebbe bello essere "tutti rivestiti dall'abito della festa" che è l'abito del vero amore, poiché la liberazione si ottiene dall'ascolto della Tua Parola, Parola che sei Tu stesso, vincitore del mondo e del maligno. Sei il "seme" che si moltiplica ininterrottamente nelle nostre vite. È necessario, è urgente, vivere la profezia del Tuo messaggio. Tanto più gli uomini avranno la piena conoscenza, tanto più ardente amore concepiranno. La Tua via è l'unica via dell'uomo saggio che, anche, fra sciagure e sconvolgimenti sa rimanere d'animo sereno. Tu sei "seme incorruttibile" (cfr Pt) e capo di ogni Principato e di ogni Potestà (Col 2,10).
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Barbara Esposito
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