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Commenti alle Sacre Scritture

11/02/2024 - Anno B - VI Domenica del Tempo Ordinario

Commento

Il Libro del Levitico, terzo del Pentateuco, nella sua seconda parte, dall'undicesimo al ventisettesimo capitolo, parla della purezza e santità richiesta al popolo eletto. Il popolo sente di vivere alla presenza di Dio, ci vive corpo e anima. Per entrare in comunione con Dio non basta un raccoglimento interiore: si prega con tutto il corpo e anche questo dev'essere puro. I riti complicati, però, si risolvono nella semplicità di Cristo, allora, esplode oggi nel Vangelo la più bella parola: «Lo voglio, sii purificato!» Subito, la lebbra scompare e l'uomo è purificato. In Gesù non ci sono giorni per aspettare di essere purificati, liberati, sanati. Per questo è venuto il Figlio di Dio al mondo, ce lo sottolinea Marco in queste bellissime Domeniche del Tempo Ordinario. Vi è un invito importante che dobbiamo cogliere, sia nella prima Lettura che nel Vangelo: "Va' mostrati al Sacerdote". Il Sacerdote è colui che ci benedice nel nome di Dio ed è proprio Gesù, come ci spiegano i Vangeli, che "comanda" ai suoi discepoli di aver cura dei malati, di imporre loro le mani e di benedirli nel Suo nome. Dobbiamo, allora, sperare sempre in Cristo che è "cibo e bevanda di vita, balsamo, veste, dimora, forza, rifugio, conforto". (cfr Inno alle lodi mattutine). Paragono la guarigione spirituale e corporale di chi soffre, alla bellezza dell'annuncio Pasquale della Santa Notte che è quella della Redenzione di ogni uomo: "L'oscurità di questa notte risplenda di Luce che mai si spegne. Salga a Te, il rendimento di grazie, come profumo soave, si confonda con le stelle del cielo".

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Preghiera

Signore,
Tu passi ancora in mezzo all'umanità facendo del bene e guarendo ogni infermità e debolezza. Vogliamo attingere al Tuo Amore per porgere le nostre mani al sofferente. Ci insegni, ogni momento, a metterci al servizio gli uni degli altri. Ci mostri, come modello, Tua Madre, la Vergine, che hai associato all'opera della Redenzione donandola a tutti noi. Per Te, per Lei, la difesa del povero, dell'innocente è sacra.
In questa Domenica celebriamo la trentaduesima Giornata Mondiale del Malato e la Tua Chiesa, Signore, ha scelto come meditazione il brano dell'Apostolo Giovanni (cfr 5,1-18) in cui un uomo, malato da trentotto anni, sta presso la piscina, Betzatà, insieme ad altri paralitici, infermi, Tu, Signore e Maestro, guardi l'uomo e gli fai una semplice domanda: "Vuoi guarire?" Lui ti dà una risposta, a cui anche noi dovremmo prestare ascolto: "Non ho nessuno che mi immerga nell'acqua". Lo guarisci Tu, Signore del Tempo e della storia: "Alzati, prendi la tua barella e cammina". "All'istante" l'uomo è sanato. Era sabato. Il tempo è sempre prezioso e per fare del bene non ci sono pause né tentennamenti, quel "Subito" deve richiamarci ad essere pronti alle necessità di chi soffre. Il cielo e la terra uniti per pregare per il dolore del mondo; il sacrificio come "odore soave" che solleva e dà speranza. Allora, Signore, io ti chiedo di concedere ad ogni uomo la salute del corpo e dello spirito e Te lo chiedo per intercessione di Maria sempre Vergine.

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Barbara Esposito

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