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Commenti alle Sacre Scritture
28/01/2024 - Anno B - IV Domenica del Tempo Ordinario
Commento
Nel brano odierno del Deuteronomio vi è il precetto di una promessa: "A Lui darete ascolto" (18,15). Dal Cristo, che è la Parola di Dio divenuta carne e adempie la Rivelazione
del Padre, prendono luce anche le precedenti comunicazioni di Dio all'uomo. Egli, cibo che nutre nel deserto (cfr Mt 4,4; Dt 8,3).
Gesù è il "benedicente", Colui che ci libera dal male: "dalla Sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto grazia su grazia" (cfr Gv 1,16). Cristo, il Dono eccelso del Padre, ci viene presentato dall'Evangelista Marco, in
una dimensione attuale, nell'attimo presente. Quel "taci" rivolto dal Maestro a chi vuole distruggere il Suo Regno, ci assicura la vittoria sul maligno. Sappiamo bene, infatti, che il Signore è venuto principalmente per liberarci
dalla schiavitù del peccato. La cacciata dei demoni annuncia che la Sua Croce sarà vittoriosa sul "principe di questo mondo" (cfr Gv 12,31; CCC 108). Gesù, dunque, zittisce i demoni. È il Maestro da cui si
sprigiona un calore straordinario, una forza, un Amore indicibile. È Lui che stabilisce il Regno di Dio sulla terra e i Vangeli, che ascoltiamo ogni domenica, ne costituiscono la principale testimonianza: Essi impartiscono immutabilmente
la Parola per farci conoscere la Verità" (Lc 1,2-4). Anche le Lettere che l'Apostolo Paolo ci ha lasciato e del quale oggi proclamiamo quella ai Corinti, non sono esposizioni sistematiche del suo pensiero: esse contengono una dottrina
fondamentale, centrata sul Cristo, morto e Risorto, che si sviluppa secondo una linea continua sotto l'impulso dello Spirito Santo.
* * *
Preghiera
Signore,
Tu sei il Maestro che parla con autorità. In una società che cambia velocemente, c'è bisogno di uomini e donne che parlano con verità, annunciandoti. Le mezze misure non servono più. È importante
proclamarti in ogni stato di vita. Una costruzione paziente di ascolto e docilità allo Spirito Santo è necessaria per vivificare la fede sinonimo di gioia e salvezza. La vita acquista senso profondo quando ci innestiamo a Te,
Signore, che sei fonte, radice, sostegno, sorgente inesauribile di quel dinamismo d'Amore preludio di una sinfonia alla Tua Gloria. Apri, Signore, gli occhi dei giovani perché "vedano le meraviglie della tua Legge" (Salmo 119);
possano orientare a Te le loro intenzioni, cercando "l'essenza vitale" che sei Tu. Infatti il sentimento della gratitudine a Te è segno chiaro d'intelligenza, poiché scaturisce dalla consapevolezza del proprio limite;
e chi è che non ha limiti? Proclamiamo, allora, con fermezza: ogni corpo che riceve Luce, diventa luminoso, piccola sorgente chiara, dove la tenebra si dissolve. Nella misura in cui sappiamo essere cristiani, partecipiamo alla
Tua benevolenza perché Tu sei l'Agnello posto sul Trono e sopra l'Altare.
* * *
Barbara Esposito
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