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||Solstizio d'Inverno||
Commento
Dal Vangelo di oggi vogliamo sottolineare alcune espressioni: "Convertitevi, credete nel Vangelo, venite, diventate pescatori di uomini". Sono
inviti che brillano in questa Domenica dedicata alla "Parola". Dal mare di Galilea, fin dentro le Chiese del mondo, la voce di Gesù risuona come un canto melodioso per invitarci ad ascoltare il Suo
Vangelo, la "lieta notizia". Papa Francesco ha voluto la Domenica della Parola, perché s'intronizzasse, in forma solenne, il Santo Vangelo, ponendolo sull'altare, così da evidenziare maggiormente
ai fedeli il valore del testo sacro. Oggi, siamo chiamati a comprendere che: "La proclamazione della Parola di Dio nella celebrazione comporta il riconoscere che sia Cristo stesso ad essere presente e
a rivolgersi a noi per essere accolto" (Dei Verbum, 56). Ancora oggi, Gesù parla con noi come ad amici, si intrattiene con noi, come ha fatto con i Suoi primi discepoli: vengono chiamati gli
uomini per farne una comunità cultuale votata al Suo servizio, governata dalla Sua Legge, depositaria delle Sue promesse. La Bibbia, dunque, è il dono di Dio nelle nostre mani. L'incontro con la Parola è
l'incontro personale con Gesù-Maestro, dono inesauribile di salvezza. "Questo Libro non si diparta mai dalla Tua bocca: meditalo giorno e notte per impegnarti ad osservare tutto ciò che vi
sta scritto" (Giosuè 1,8). La Sacra Scrittura dona a chi l'ha appresa, la Sapienza, suscita la fede in Gesù Cristo e conduce alla Salvezza, spinge alle opere buone. La Parola di Dio va letta
come Parola viva; quando l'apriamo con fede e umiltà, abbiamo fra le mani Cristo in tutta la Sua realtà divina ed umana, storicamente presente in mezzo a noi, vicino a noi, ascoltandolo ci nutriamo di Lui.
Oggi, dunque, diciamogli che vogliamo rimanere nel Suo Amore: "Se rimanete fedeli alla Mia Parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la Verità e la Verità vi farà liberi" (Gv 8,31).
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Preghiera
Signore,
la Tua Parola permane in eterno (Is 40,8; 1 Pt 1,23-24). Se lo vogliamo possiamo udirla come i Tuoi primi discepoli: loro ascoltarono la Tua voce che li chiamava "forte e con Amore", sulle rive del lago di
Tiberiade. È una voce che insegna con certezza, fedelmente e senza errore la verità di una Legge che è causa della nostra salvezza. Avere tra le mani e nel cuore la Tua Parola è rigettare l'impurità e
la malizia (1 Pt 2,1); è lasciarsi incidere dentro dal Tuo Spirito (Eb 4,12); è diventare esecutori della Parola (Gc 1,21-22) "Venite dietro a me" hai detto, Signore, sul mare di Galilea, in un giorno
bellissimo, a Simone e Andrea. La risposta è stata una sequela pronta, libera, convincente, poiché hai proposto l'ideale d'Amore assoluto che sconvolge: "La Parola penetra fino al punto di divisione dell'anima
e dello Spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore" (Eb 4,12).
Riceviamo oggi la Sacra Scrittura per leggerla, meditarla, annunziarla e testimoniarla. Il Tuo Spirito doni a ciascuno di noi la grazia di collaborare, in semplicità e letizia, alla proclamazione della Tua Parola.
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Barbara Esposito
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