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Commenti alle Sacre Scritture

17/12/2023 - Anno B - III Domenica di Avvento

Commento

La terza Domenica di Avvento ci inonda di gioia; il suo invito è quello del "rallegrarsi" perché il Signore è vicino. Introduce questa scia di letizia, il Profeta Isaia con il brano proclamato da Gesù, nella sinagoga di Nazareth, all'inizio della Sua missione: "Io sono venuto a portare il lieto annuncio ai miseri ... per questo gioisco pienamente perché il mio Dio mi ha rivestito delle vesti della salvezza, mi ha avvolto con il mantello della giustizia". Cristo Gesù, dunque, è la Luce che viene nel mondo, il Suo combattimento è quello contro le tenebre. Tale Luce è stata preannunciata dal Battista, Profeta prescelto dal Padre per tracciare la strada alla "Luce vera". Dio è Luce e ci illumina mediante il Figlio incarnato (Salmo 27,1; 119,105). Noi siamo figli della Luce (Mt 5,15; Ef 5,8.14). Dobbiamo essere lucerne poste sul candelabro, (Mt 6,22 s) in attesa della Luce eterna (2 Pt 1,18-21; Ap 22,23). Siamo stati creati liberi e, con il Battesimo, esenti da naturalità o animalità, orientati verso un mondo migliore per progredire interiormente e spiritualmente. Ancora oggi ci può essere chi non conosce il Messia, ci ha ricordato il Battista: "Voi non lo conoscete". Allora, che facciamo? Stiamo zitti e sprofondiamo nel "banale e nell'assurdo", perdiamo tempo nei nostri torpori indefiniti? Se facciamo tramontare il paradiso cristiano, ci afferrerà il nulla ovvero ciò che promette una felicità senza verità e, quindi, senza certezze. La nostra lampada è il Messia, dunque, come leggiamo oggi nella Lettera di Paolo ai Tessalonicesi: "siamo sempre lieti e rendiamo grazie a Dio". Facciamolo, in questa Domenica, con il "Magnificat di Maria" che la liturgia ci propone come Salmo responsoriale.

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Preghiera

Signore,
Ti aspettiamo con gioia per gustare il nettare di vita che Tu, Bambino in una mangiatoia, sei venuto a portarci. Sei, Messia, la nostra sola certezza: Bimbo-stella radiosa-profumo di umiltà e sentore della vera bellezza.
Signore, compagno di viaggio nel cammino storico di ogni uomo che vuoi condurre verso la trascendenza, crediamo in Te e alziamo lo sguardo nel firmamento per scorgere quella Luce che porta la quiete. Attingendo a tale Luce avremo la forza di piantare fiori anche nel fango. Cosa potremo donarti in cambio di tanta gioia che ci hai donato? Forse solo il nostro sì al Tuo invito a redimerci ancora per una rinascita senza ombre. Allora, oggi, vogliamo ringraziarti con dei versi bellissimi della poetessa Angela Caccia: "A Natale ognuno di noi è povero tra i poveri ... non si ha nulla da regalare a un Dio se non mani vuote che ardono di essere un giorno donate piene".

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Barbara Esposito

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