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Commenti alle Sacre Scritture
22/10/2023 - Anno A - XXIX Domenica del Tempo Ordinario
Commento
Per chi ama la Scrittura, la Lettura odierna del Profeta Isaia contiene delle affermazioni cariche di certezza: "Sappiano dall'oriente e dall'occidente che non c'è nulla fuori di Me. Io sono il Signore, non ce n'è altri". Chiediamoci quante volte abbiamo testimoniato tali parole "con convinzione" come ci ricorda san Paolo nella sua Lettera ai Tessalonicesi. Chi siamo noi per mettere alla prova il Signore? Togliamoci la malizia dei Farisei perché la conversione totale esige una fedeltà indefettibile. "Risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la Parola di vita", così proclama l'antifona alla lettura del Vangelo in cui, il Maestro Catechista sottolinea la profonda incoerenza tra culto e vita morale (ipocrisia). Il Suo parlare limpido, senza inganno, ci mostra "la Verità che è bella per sé stessa. Essa comporta lo splendore della bellezza spirituale" (cfr CCC 526). "Ogni persona è chiamata alla sincerità e alla veracità nell'agire e nel parlare. Ognuno ha il dovere di cercare la verità e di aderirvi, ordinando tutta la propria vita, secondo le esigenze della verità. In Gesù Cristo, la verità di Dio si è manifestata interamente: Egli è la Verità, chi segue Lui vive nello Spirito di verità e rifugge la doppiezza, la simulazione e l'ipocrisia" (CCC 521).
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Preghiera
Signore,
noi siamo figli tuoi, ti apparteniamo. Vogliamo vivere la tua realtà. Essa è trasparente perché vera. Con Te possiamo transitare su sentieri inesplorati, senza paura. Il tempo
e la vita sono un binomio da non sprecare; il paradiso è quando viviamo, quando respiriamo. La sinfonia del nostro tempo, con Te accanto, profila le sue alte quote e nasconde
gli inutili e aridi steccati. Ci insegni che "il nostro dovere è quello di cercare la verità" (cfr CCC 444). Sei stato, infatti, inviato al mondo "per rendere testimonianza
alla Verità" (cfr Gv 18,37). Allora "preghiamo per intendere" come diceva sant'Agostino, perché sei Tu il perfetto esemplare di giustizia. La Tua Parola, Signore,
non è "una parola scritta e muta, ma sei Tu, Verbo Incarnato e vivente" (san Bernardo di Chiaravalle). Oggi, in questa ventinovesima Domenica del Tempo Ordinario,
l'ascolto della Parola di Isaia, di san Paolo, di Matteo è stata l'esperienza viva del nostro incontro con Te, Maestro e "Canto" alla nostra festa: come non sentirsi
investiti dalla responsabilità di annunciare il Tuo Vangelo?
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Barbara Esposito
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