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Commenti alle Sacre Scritture

15/10/2023 - Anno A - XXVIII Domenica del Tempo Ordinario

Commento

Il Profeta Isaia, oggi, ci parla della grande escatologia con l'instaurazione dell'ordine definitivo, quando il Signore giudice inaugurerà il Regno e farà un grande banchetto. "L'Eucarestia è il banchetto pasquale, in quanto Cristo, realizzando sacramentalmente la sua Pasqua, ci dona il suo Corpo e il suo Sangue, offerti come cibo e bevanda, e ci unisce a sé e tra di noi nel suo sacrificio" (CCC 287). Nel nostro "Atto di fede" che il Catechismo, da sempre, ci insegna, noi proclamiamo di: "Credere in Gesù Cristo, Figlio di Dio incarnato, morto e risorto per noi, il quale darà a ciascuno, secondo i meriti, il premio o la pena eterna". Alla fine, un giudizio ci sarà, la Scrittura parla chiaro; allora dovrebbe valere per tutti noi la "regola d'oro": "tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro" (Mt 7,12). Nella profondità dolorosa delle umane sofferenze ed esperienze che la vita assegna ad ogni creatura, tendiamo ed aspiriamo al grande miracolo al quale andremo incontro se avremo saputo arare bene la nostra terra e gettato i semi della speranza, poiché: "Dopo l'ultimo sconvolgimento cosmico di questo mondo che passa, la venuta gloriosa di Cristo avverrà con il Trionfo definitivo di Dio nella Parusia e con l'ultimo Giudizio. Si compirà così il Regno di Dio" (CCC 134). Indossare "l'abito nuziale" per presentarsi decorosamente davanti al Re dei re significa essere capaci di altruismo e non muoversi a proprio vantaggio.

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Preghiera

Signore,
in questi giorni la Tua Terra era in festa, la "festa delle Capanne". Era stato preparato un banchetto in ogni famiglia. Si gioiva, il cibo era in tavola assieme al vino buono dell'ultima vendemmia; si ricordava, nella serenità, la vita sotto le tende nel deserto (cfr Dt 16,13-15; Lv 23,42-43). All'improvviso, ombre oscure, di morte, hanno interrotto il convivio. "Pace a voi, Shalom", dicevi, con le braccia spalancate ad ogni incontro con i tuoi amici, perché Tu sei la "Festa", Signore, pronto a dare dignità e "abiti nuovi". Se nel cuore non c'è la Tua presenza, tutto crolla, manca la gioia; invochiamo, allora, la Tua presenza perché "Si strappi il velo e la coltre, da tutti gli uomini, da tutte le nazioni" ( Is 25,7). La vita è un dono, concentriamoci su questo.

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Barbara Esposito

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