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Commenti alle Sacre Scritture

24/09/2023 - Anno A - XXV Domenica del Tempo Ordinario

Commento

"Buono è il Signore verso tutti, la Sua tenerezza si espande su tutte le creature", sono queste le parole del Salmo odierno che ci aiutano a capire il "Dio generoso", di quella generosità che è benedizione. Può un Padre scegliere chi benedire? Attraverso la varietà dei carismi presente nei credenti, il Padre consacra ad una missione propria. Dio fa tutto un "coro d'innocenza", "d'impareggiabile giustizia", dove l'invidia non ha posto; con la Sua ineffabile profondità ci insegna a crescere per imparare a condividere la gioia dell'altro. L'uomo, ogni uomo, leggiamo nel Vangelo, è chiamato a costruire la "città di Dio", partecipare all'immensità e all'infinito del Padre. La Chiesa, tale concetto, lo trasmette chiaramente: "Chiedendo a Dio, con l'abbandono fiducioso di figli, il nutrimento quotidiano necessario a tutti per la propria sussistenza, riconosciamo quanto Dio nostro Padre sia buono al di là di ogni bontà. Domandiamo anche la grazia di saper agire perché la giustizia e la condivisione permettano all'abbondanza degli uni di sopperire ai bisogni degli altri" (CCC 592). Abbiamo un Dio, un "totalmente Altro" che soccorre i suoi servi, soprattutto, se sanno disporsi al Suo servizio con grande umiltà. Sul ciglio della strada c'è sempre chi ha bisogno di lavoro, di pane: è il grido del povero a cui Dio presta ascolto per farlo sedere alla Sua mensa, per donargli il Suo progetto d'amore. L'uomo è creato ad immagine di Dio e deve conformare la sua volontà alla volontà divina, (Sia fatta la Tua volontà). Assimilarsi a Dio, santificarsi, significa volere, il "volere di Dio". Il cristiano identifica la Verità con Dio e nulla c'è da obiettare; difronte ad Essa, i nostri "ma" e i nostri "perché" devono crollare, testimoniando, invece, la rivelazione dell'Amore di Dio che è salvezza per tutti.

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Preghiera

Signore,
donami un cuore buono, capace di emozionarsi e sorridere. Tu eri straordinario quando parlavi. I discepoli si stringevano a Te per ascoltarti; la folla Ti seguiva ovunque e si dimenticava di mangiare. Un calore e un Amore indicibile si sprigionavano da Te. Non cessavi di parlare agli uomini, li osservavi, Ti facevi carico delle loro sofferenze, li comprendevi bene. Mi stupisce sempre questa Tua sublime condiscendenza di dialogare con l'uomo, creatura eccelsa, senza dubbio, ma incapace, tante volte, di comprenderti. Oggi, voglio contemplarti mentre scacci l'invidia. La radicalità del male è intessuta di invidia; si accompagna all'incapacità di risalire al Divino che è l'esplicazione della gioiosa bontà. Difronte alla Bellezza di una coscienza pura, anche l'invidia perde e geme a terra, prostrata e vinta.

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Barbara Esposito

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