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Commenti alle Sacre Scritture

27/08/2023 - Anno A - XXI Domenica del Tempo Ordinario

Commento

Sebna ed Eliakìm, due ministri Ebrei. Il primo è dedito al lusso sfrenato, alla corruzione, al potere. Viene, allora, ci dice Isaia, richiamato dal Signore che lo sostituisce con Eliakìm, a cui dà un compito importante: "Se egli apre, nessuno chiuderà; se egli chiude, nessuno potrà aprire" (Is 22,22). Com'è esplicitato nel Vangelo odierno, questa frase sarà applicata da Gesù all'Apostolo Pietro: "A te darò le chiavi del Regno dei cieli e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli" (Mt 16,19). Il Vangelo, dunque, si sofferma sulla figura di Pietro, il pescatore vissuto sul mare di Genezareth. Pietro, la roccia, chiamato a benedire, esortare, convincere. Pietro, carattere risoluto, cuore grande, che chiama il suo Maestro, Kyrios-Signore, denominazione usata dagli antichi (A.T.) per sostituire il nome impronunciabile di Dio, rivelato presso il roveto ardente. Pietro, presso il quale, il Maestro sostava per ristorarsi di pane bianco e affetto sincero. Pietro che ci ha lasciato una frase importante: "Siate sempre pronti a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi" (1 Pt 3,15). Pietro dà al Signore quella risposta certa, suggerita dallo Spirito: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". Tutti gli Apostoli, con a capo Pietro, parlano della loro missione di annunciatori della Parola come conseguenza necessaria dell'aver "Visto, udito, toccato, contemplato il Cristo" (1 Gv 1,1-3). L'ascolto della Parola del Maestro obbliga di sé alla testimonianza (At 4,20). Il testimone cristiano è colui che avendo fatto l'esperienza del Signore Gesù diventa garante, con la sua stessa vita, depositario e insieme trasmettitore di un messaggio che tramanda la Buona Novella (Dei Verbum II 8-10).

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Preghiera

Signore,
non voglio trascurare la grazia delle Tue aspirazioni e siccome non sei un uomo saggio che dice cose buone, quando voglio specchiarmi nella sincerità vengo da Te. Tu sei l'aurora e il tramonto del mio pensiero. Sei l'autorevolezza che corregge i miei errori. Quando cerco le Tue Parole trovo la più alta contemplazione. Voglio, oggi, dirti assieme a san Pietro che sei il Benedetto nei secoli, la corona di tutti i santi e la vita degli Angeli. Io, ancora oggi, dopo mille e mille anni Ti seguo, unico Maestro e Signore, affascinata e redenta dal messaggio che hai recato. Tu unico modello della mia vita che continui a spezzarti, Agnello senza macchia, per me. Tu sei così grande; scegliendoti so di aver fatto l'affare più importante della mia vita perché c'è tanta differenza tra Te e tutto ciò che non è Te. Grazie ancora per i Tuoi passi decisi, per il Tuo camminarmi accanto: il Tuo tutto e il mio niente s'incontrano in armonia di Luce che fascia ferite.

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Barbara Esposito

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