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Settimana dell'anno n° 52 - Trimestre 4 [dicembre] || ♑ Capricorno ♥ ;-) • Giorni trascorsi da InizioAnno: 357 - Giorni mancanti a FineAnno: 9: Precisamente 0 anni, 0 mesi, 1 settimane, 9 giorni, 233 ore, 13993 minuti, 839613 secondi!
Il sole sorge alle ore 07:35 e tramonta alle ore 16:42 - Sant'Elia dalla Casta, Santa Francesca Saverio Cabrini, San Flaviano
||Solstizio d'Inverno||
Commento
Nel Cenacolo, a Gerusalemme, Gesù affida ai suoi discepoli e ai loro successori, Vescovi e Sacerdoti, il ministero di perpetuare nei secoli, fino al suo ritorno, il Sacrificio Eucaristico (CCC 271). Il Sacerdote che celebra collabora al progetto del Signore prestando il suo corpo e la sua voce, ma non agisce in nome proprio bensì nella persona di Cristo e nel nome di Cristo: "In persona Christi". La Messa è, azione divina, trinitaria, non umana. Il Cristo che preesiste nei cieli si rende presente (qui e ora) nell'Eucarestia mediante l'invocazione allo Spirito Santo che il Sacerdote compie, trasformando il pane e il vino in Corpo e Sangue del Signore (Transustanziazione). Oggi, nel Vangelo, Gesù ce lo dice chiaramente: "Il Pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo" (Gv 6,51). Gesù non ci lascia né un simbolo, né parole vuote, ci lascia Se stesso, rimanendo sempre con noi. Ecco perché, nella sequenza di questa Solennità, così preghiamo: "Lode piena e risonante, gioia nobile e serena sgorghi oggi dallo Spirito" (Sit laus plena, sit sonóra, sit iucúnda, sit decóra mentis iubilátio). La Messa è il convito pasquale nel quale riceviamo Cristo vivo e vero. Tale miracolo è la prova della Resurrezione. Ogni giorno, sull'altare, si compie la "salvezza di Dio che è dono gratuito per tutti" (Romani 3,24).
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Preghiera
Signore,
Te, dobbiamo adorare (Baruc 6,5).
Oggi, davanti al Tuo Tabernacolo, ci sentiamo come gli Apostoli riuniti nel Cenacolo. Tu porti pace ai nostri cuori, perché sei il vino buono, il pane profumato, Tu sei la vita per noi. Per esprimere il mistero dell'Eucarestia
di questa Solennità, citiamo uno scritto di sant'Efrem il Siro (Nisibi 306), diacono e dottore della Chiesa che per la sua grande eredità teologica, ebbe l'appellativo di "Cetra dello Spirito Santo": "Nel
Tuo pane si nasconde lo Spirito, che non può essere consumato; nel Tuo vino c'è il fuoco, che non si può bere. Lo Spirito nel Tuo pane, il fuoco nel Tuo vino: ecco una meraviglia accolta dalle nostre labbra. Il
Serafino non poteva avvicinare le sue dita alla brace, che fu avvicinata soltanto alla bocca di Isaia; né le dita l'hanno presa, né le labbra l'hanno inghiottita; ma a noi il Signore ha concesso di fare ambedue le cose. Il
fuoco discese con ira per distruggere i peccatori, ma il fuoco della grazia discende sul Pane e vi rimane. Invece del fuoco che distrusse l'uomo, abbiamo mangiato il fuoco nel Pane e siamo stati vivificati" (Inno alla fede 10,8-10).
E allora ci chiediamo, Signore: come non accostarci al Tuo banchetto che è il "Prodigio che rinnova la vita". Noi siamo i credenti perché "Non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle
invisibili. Le cose visibili sono di un momento quelle invisibili sono eterne" (2 Cor 4,18).
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Barbara Esposito
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