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Commenti alle Sacre Scritture
09/04/2023 - Anno A - Domenica di Pasqua 〈Messa del giorno〉
Commento
…"Poiché Cristo farà partecipi del suo potere coloro che gli saranno fedeli e darà loro la stella del mattino (Ap 2,28)". Con la Resurrezione di Cristo, siamo entrati in un giardino dal quale, in ogni parte, sentiamo vibrare la vita. Se abbiamo seguito il Signore nel suo cammino quaresimale, ora siamo pronti a esclamare con Maria Maddalena, Pietro e Giovanni che "Cristo, nostra speranza, è risorto"! La Pasqua è gioia, gioia pura di una certezza che tutte le nazioni hanno un appuntamento finale con Gesù, Figlio dell'Uomo, nella sua venuta o Parusìa, sfolgorante di Luce (nella gloria), cosmico (con gli Angeli), Re (sul Trono), giudice sovrano (separerà gli uni dagli altri, e dirà: "L'avete fatto a me". La Resurrezione sveglia il ricordo che dà significato a parole, prima incomprese. Il Cristianesimo è, infatti, il messaggio di una grande gioia destinata a tutti, e, perché questa gioia diventi piena, è necessario renderci sempre testimoni credibili e mai …"stelle erranti alle quali è riservato il buio delle tenebre" (Gd 1,13). L'uomo, unito a Cristo mediante la fede, riceve gratuitamente la vera giustizia e può compiere le opere buone con la forza dello Spirito (Gal 3,14), poiché con la Resurrezione di Cristo ci è stato svelato che la Sacra Parola diventa certezza.
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Preghiera
Signore,
siamo arrivati al porto dell'eterna salvezza. Dal mattino di Pasqua, la vita umana acquisisce dignità nuova: la divinizzazione. Tutte le realtà umane e cosmiche, le vicende liete o tristi, tutto è bello,
buono e amabile potendo vivere, ormai, in "Luce di configurati al Figlio di Dio". Ed eccoci qua, Signore, sotto il cielo di Pasqua, non più microcosmi perduti nell'inestricabile imbroglio
di un'evoluzione, ma figli, figli di Dio. Sorridiamo al cielo, colmi di felicità, potendo ormai esclamare: sei Risorto, Signore! Ascoltiamo il respiro del tempo per cantare con tutto l'impeto del nostro
cuore che la vita è un'incontestabile vittoria. Lo facciamo con Maria Maddalena, "l'Ishad", la donna nuova colei che aveva amato il rumore delle onde che scivolavano sulla spiaggia del
mar di Galilea. Poi, nel mattino di Pasqua, la luce abbagliante della Resurrezione è entrata nella sua anima, lì, a Gerusalemme, dove la luce ha iniziato a splendere, dove le stelle (hoshavim)
illuminano la notte come una carezza, dove le colline sono così belle, intarsiate di tamerici e ulivi. Gerusalemme è quasi sospesa ad indicare un'altra città simile dove nulla sarà mai banale.
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P.S.
Dedico questo mio commento sulla Domenica di Pasqua alla Maestra Marisa Francescangeli, della Scuola Primaria di San Vero Milis (Oristano), sospesa per 20 giorni dalla scuola per aver fatto recitare agli alunni un'Ave Maria.
Cara Maestra, io non la conosco ma la ringrazio per ciò che ha fatto perché io e lei sappiamo che una sola Ave Maria può salvare il mondo.
Buona Pasqua e buona missione.
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Barbara Esposito
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