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Commenti alle Sacre Scritture

19/02/2023 - Anno A - VII domenica del Tempo Ordinario

Commento

Il Libro del Levitico, da cui è tratta la Lettura odierna, è composto da 27 capitoli. Prende il nome da "Levi", una delle dodici Tribù d'Israele. La prima parte del Libro, dal primo al decimo capitolo, parla dei sacrifici da offrire a Dio. La seconda parte, dall'undicesimo al ventisettesimo, spiega il tema della purezza e santità richiesta al popolo eletto. Il Libro del Levitico è un invito a consacrarsi a Dio. Infatti, descrivendo l'atteggiamento di coloro che servono il Signore, ci pone alla presenza del Dio vivente, ci fa capire che il servizio è un mistero di comunione. Il popolo sente di vivere alla presenza di Dio, ci vive corpo e anima. Per entrare in comunione con Dio non basta un raccoglimento interiore: si prega con tutto il corpo. Nel Libro del Levitico Dio viene nominato quasi ad ogni rigo, più di 350 volte. Egli è "Il Santo", il "totalmente Altro", il "Signore di ogni cosa".
L'unico sacrificio di Cristo ha reso caduco il cerimoniale dell'Antico Tempio, ma le sue esigenze di purezza e santità, nel servizio di Dio, restano una lezione sempre valida. Il Maestro e Signore rimanda alle parole del Libro del Levitico esortandoci, nel Vangelo di questa Domenica, ad essere perfetti "com'è perfetto il Padre Nostro"; ad essere abitati anche nel nostro corpo dallo Spirito che deve diventare "Suo Tempio". Da qui nasce l'Amore, quello vero, che non può essere negato neanche al nemico.

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Preghiera

Signore,
Tu sei venuto a trascinarci nella santità che è il Tuo attributo essenziale. Cerchiamo sempre di capire cosa chiedi a noi, come poter proclamare coscientemente il Tuo Nome. Ci vengono incontro le parole di Papa Francesco pronunciate nell'ultima udienza generale del mercoledì e dedicate allo zelo Apostolico: «Può portare il Vangelo di Gesù solo chi sta con Lui… l'annuncio non parte da noi, ma dalla bellezza di quanto abbiamo ricevuto gratis, senza meriti. Incontrare Gesù, conoscerlo, scoprire di essere amati e salvati è un dono così grande che non possiamo tenerlo per noi. Dio è vicino e ciò va detto prima di tutto e in tutto». Il Santo Padre ha poi citato una frase di san Giovanni Crisostomo che vogliamo qui riportare: "Finché siamo agnelli vinceremo e, anche se saremo circondati da numerosi lupi, riusciremo a superarli. Ma se diventeremo lupi, saremo sconfitti, perché saremo privi dell'aiuto del Pastore. Egli non pasce lupi, ma agnelli".
Signore, oggi ti chiediamo di essere degni di annunciare il Tuo Nome… sempre!

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Barbara Esposito

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