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||Solstizio d'Inverno||
Commento
In questa seconda Domenica del "Tempo d'Avvento", risplende la figura di due grandi Profeti: Isaia e san Giovanni Battista.
Isaia annunziò il suo messaggio, sferzando aspramente le colpe individuali e collettive, ma, specialmente, cercò d'inculcare una fede illimitata in Dio, sostegno e guida. Il Profeta Isaia
ci annunzia che Gerusalemme diverrà splendente quando sentirà venire il Signore, sua Luce e suo Liberatore. Gerusalemme è figura dell'umanità che si prepara ad accogliere
l'Incarnazione: la Chiesa applica, infatti, questi brani di Isaia al tempo natalizio.
Nei Vangeli, il Profeta Giovanni è definito "Voce di uno che grida nel deserto". Egli fu colmo di Spirito Santo "Fin dal seno di sua madre" (Cfr Sal 139,13-18).
Infatti, la presenza dello Spirito Santo in san Giovanni, si manifesta nel sussulto in grembo ad Elisabetta, alla presenza di Maria Santissima, che indica il riconoscimento di Gesù
come Dio. Anche noi credenti, come Giovanni, siamo chiamati ad annunziare, con profondo zelo, in mezzo ai deserti aridi, l'Agnello di Dio, Colui che è venuto a ristabilire
l'ordine primordiale e su cui si è posato lo Spirito del Signore: "Spirito di Sapienza e d'Intelletto, Spirito di Consiglio e di Fortezza, Spirito di Conoscenza e di Timore
del Signore". Sono questi i doni dello Spirito che, anche su di noi, chiamati ad essere suoi testimoni, sono stati infusi con il sacramento della Cresima. Sappiamoli
custodire ed attualizzare come fecero i Profeti, come seppe farlo, in maniera eccelsa, la Madre del Verbo fatto carne,
Maria Santissima.
* * *
Preghiera
Signore,
convertirsi è vivere nella verità e nella trasparenza.
I Tuoi Profeti continuano ad indicarci la strada, ad aprire nuovi orizzonti in questa nostra storia, perché, liberi da ogni torpore, "irrobustiamo le ginocchia fiacche" e
proclamiamo Te, benedetto fra tutte le nazioni, che sei venuto ad ascoltare il grido dei deboli. La nostra invocazione corale, per questa seconda Domenica d'Avvento, è un'attesa
di Te, Germoglio della Radice di Iesse, Stella che fai brillare la notte e illumini tutta l'umanità che Ti attende. Siamo consapevoli che, quando tornerai di nuovo, nello splendore
della gloria, ci mostrerai "cieli nuovi e terra nuova".
Vogliamo inchinarci oggi sul "Ventre Benedetto di Tua Madre", Maria Santissima, "Tua Dimora santa e Tuo Tempio". I Profeti hanno annunziato la
"beatitudine somma" realizzata, quando, nel Grembo di una Vergine, sarebbe nato un Figlio. Da allora tutte le stirpi della terra La
dicono Beata.
* * *
Barbara Esposito
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