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Commenti alle Sacre Scritture

01/05/2022 - Anno C - III Domenica di Pasqua

Commento

L'Apostolo Giovanni, che Gesù amava e che durante l'ultima cena pose il capo sul cuore del Maestro, nel Vangelo di oggi, leggiamo, come riconosce il Risorto, additandolo agli altri con l'appellativo: "È il Signore!". Giovanni è l'Evangelista dai grandi voli spirituali, in Gesù aveva percepito qualcosa di straordinario, nei suoi scritti, infatti, lascerà una testimonianza eccelsa, parlerà del Maestro con quel: "Io Sono" che appartiene alla divinità. Giovanni elenca proprio sette parole per descrivere il Cristo: Pane della vita, Porta del cielo, Resurrezione e Vita, Buon Pastore, Luce del mondo, Vera vite, Via Verità e Vita. Giovanni ha sempre ricordato le parole del Maestro: "Un giorno i veri adoratori non adoreranno Dio né sui monti di Samaria, né nel Tempio di Gerusalemme, ma in Spirito e Verità". E ancora: "Distruggete questo Tempio e in tre giorni lo riedificherò"; ed aveva offerto agli uomini il nuovo Tempio, il Suo Corpo e il Suo Spirito. Ecco, dunque, che Giovanni vede il Risorto che si pone ancora in mezzo a loro, che mangia e parla e che chiede a Pietro l'accettazione del Suo amore continuando a dirgli: "Seguimi!".

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Preghiera

Tu sei la nostra vita eterna, ammirabile e misericordioso Salvatore. Tu sei l'Agnello immolato, centro e termine di adorazione per tutte le creature del cielo e della terra. Con Te, Gesù risorto, la pesca sterile diventa copiosa, perché Tu vivi e operi nella Tua Chiesa.
La notte Santa di Resurrezione abbiamo cantato e proclamato: "Felice colpa, che meritò di avere un così grande Redentore, la notte splenderà come il giorno e sarà fonte di luce e di letizia". Il Tuo segno è ancora qui, in questo cero Pasquale, la sua luce è data perché non si spenga, mai, ma salga come profumo soave e si confonda con le stelle del cielo. Poiché Tu sei la nostra stella che non conosce tramonto, Cristo, Figlio di Dio, resuscitato dai morti, che risplende per sempre tra gli uomini.

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Barbara Esposito

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