Commenti alle Sacre Scritture

Commento

"L'Agnello Immolato è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza, forza e onore: a Lui gloria e potenza nei secoli dei secoli" (Ap 5,12; 1,6). È questa l'antifona d'ingresso alla santa Messa di oggi, Solennità di Cristo, Re dell'universo.
Oggi celebriamo, dunque, il nostro Re, che sul Talamo della Croce, con il Suo Sangue prezioso, ci ha lasciato la Sua eredità di Agnello senza difetti e senza macchia. A Lui, Cristo Signore, è stato dato ogni potere e la sovranità universale, per questo ha potuto dire al buon ladrone: «Oggi sarai con Me in Paradiso». All'Agnello Immolato, dal quale nessuno potrà, mai separarci, affidiamo la nostra vita.
La Lettera di san Paolo ai Colossesi, che proclamiamo in questa Domenica, è un inno di lode a Cristo Gesù; essa è un sunto bellissimo di quanto il Maestro, Re e Signore, ha fatto per l'umanità intera. "Tutte le cose sono state create per mezzo di Lui e in vista di Lui", ci dice l'Apostolo. La fede, dunque, in Gesù, ci apre alla conoscenza e alla Sapienza stessa di Dio, rivelata dallo Spirito, che è diversa dalla sapienza puramente umana.

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Preghiera

Signore,
il Tuo Amore si rinnova in noi che crediamo.
Vogliamo prendere del nostro tempo per guardare la Tua Luce, ascoltare le Tue parole e costruire quei pezzetti di strada indicataci da Te.
Prenderemo del tempo perché la preghiera diventi feconda come un'aurora dorata che dirada le nebbie, perché Tu, Signore, ti sei preso cura dei perdenti per ridare loro speranza. Ti sei rivestito di mitezza per avvicinare i superbi e hai servito tutti con lealtà. Signore, Re e Redentore, oggi, in questa Tua solennità, ci sentiamo sicuri, protetti, consapevoli di quella bellissima frase che ci hai lasciato nel Tuo Vangelo: "Ecco, Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo" (Mt 28,20).
Allora ci inchiniamo a Te, che sei centro, perno, bussola della nostra vita, per tributarti l'onore, la gloria, la magnificenza. San Giovanni, nella sua Apocalisse, ci dice che Ti ha visto nel giorno di Domenica, nel Tuo splendore di Risorto. Tu, dunque, sei il vivente: ieri, oggi e domani, ed è per questo che il nostro dovere è di credere in Te e di renderti testimonianza.