Sei in >> Capistranesi >> Barbara Esposito >> È passato Renoir da Capistrano ?
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Capistrano (VV), marted́ 3 dicembre 2024 ~ Ore : 18:29:37 • New York: 03/12/2024 12:29:37 • Tokyo: 04/12/2024 02:29:37 • Sydney: 04/12/2024 04:29:37
Settimana dell'anno n° 49 - Trimestre 4 [dicembre] || ♐ Sagittario ♥ ;-) • Giorni trascorsi da InizioAnno: 338 - Giorni mancanti a FineAnno: 28: Precisamente 0 anni, 0 mesi, 4 settimane, 28 giorni, 677 ore, 40650 minuti, 2439022 secondi!
Il sole sorge alle ore 07:20 e tramonta alle ore 16:39 - San Francesco Saverio
La prefazione del libro è della prof.ssa Veronica Morano:
"Il dover vergare tale prefazione m'incute
un'enorme amenità e per la propensione che serbo nei confronti della scrittrice e per l'immane
opera da lei elargita. La trattazione del tema dovrà vagliare due esigenze: la prima è
quella di dare ragione del complesso intreccio tra le situazioni storiche e la reale venuta del
Renoir a Capistrano; la seconda è data dall'antitesi
dubbiosità, certezza che vela la prima parte dello scritto.
Tale saggio presenta una tematica articolata in due parti basilari:
Sono, quindi, due gli aggettivi preponderanti in tale opera, ossia
«semplicità» e «purezza»; quella semplicità che
riecheggia nell'animo di alcuni grandi come: Socrate, Campanella, Rousseau e tante altre
figure a noi note. Personalmente, reputo che ciò che avvince maggiormente nel
racconto è la veridicità delle descrizioni paesaggistiche effettuate
dall'autrice che, poi, fondamentalmente rappresentano i veri ambienti ed i veri personaggi
paesani che congiungono la vita quotidiana.
È questo un modo di esprimere non solo i suoi, ma anche quelli che sono i sentimenti
e le visioni giornaliere di noi tutti, consentendo al lettore di immedesimarsi completamente
nel racconto libresco. La parte più affascinante dello scritto è
l'utopistica storia d'amore tra Renoir ed una fanciulla del paese;
una storia accompagnata dalle sentimentali vicissitudini dei due innamorati; raccontati
tali sentimenti sempre con quella semplicità e quella purezza che sono gli
aggettivi costitutivi del saggio.
Devo dire che l'ammirevole sagacia della signora Esposito è stata quella di avere
avuto la maestria di metamorfizzare tutto ciò che c'è di futile in reale
sentimento. Il libro dell'amica Barbara mi fa sovvenire una frase di O.
Mendell Holmes Jr: «La vita è come dipingere un quadro, non
come tirare una somma». E tale compendio non mi pare abbia bisogno di
ulteriore parafrasi."
prof.ssa Veronica Morano
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