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[ Novità Editoriali ]
Fonte : Calabria Ora
Autore : Paola Pizzonia
Data : 18 agosto 2012
Barbara Esposito "ritrae" la Maddalena
Pubblicato lo scorso luglio, per i tipi di Falco Editore, l'ultimo libro di Barbara Esposito s'intitola "Rabbuń Maestro!". La scrittrice nata a Vibo Valentia e residente a Monterosso Calabro, ci guida in un viaggio ideale nella suggestiva Gerusalemme della resurrezione di Gesù Cristo, rendendo omaggio a chi di quest'evento straordinario fu prima testimone assoluta: Maria Maddalena. La Maddalena, che per invocare Gesù non usa l'appellativo comunemente impiegato per chiamare i maestri (Rabbì), ma l'appellativo usato per riferirsi a Dio, che è appunto il più solenne Rabbunì (pag. 51). L'autrice dedica queste delicate e appassionate riflessioni alla madre, di cui ricorda con tenerezza l'abitudine di paragonare gli episodi tristi e dolorosi al sacrificio di Cristo sulla croce, esclamando: «Lui si che ha sofferto tanto caru mio caru (caro mio caro)» (pag. 38), a sottolineare che l'atto di prendere coscienza del dolore del Cristo immolato, lega il credente a Lui indissolubilmente. Il libro si avvale di riferimenti a scrittori illustri; da Dostoevkij «quel maestro che Fedor Dostoevkij ci ha presentato come il più bello, il più profondo, il più ragionevole, il più perfetto in ogni virtù (Io sono la via - imparate da Me), è riuscito a strappare dalle labbra di una redenta peccatrice l'annuncio più bello: è risorto!» (pag. 43); a Giacomo Leopardi (l'autrice paragona il proprio stato d'animo nei giorni che precedono la notte pasquale al sentimento che immagina abbia spinto il poeta a scrivere Il sabato del villaggio - pag. 58); e attinge alla scena musicale italiana contemporanea, citando i versi di una canzone di Gianluca Grignani: «Cammina nel sole, finché Dio lo vuole e profumo di viole c'è/ tu cammina nel sole finché avrai la sensazione di essere libero/ tu cammina nel sole» (pag. 55), letti dalla scrittrice come un inno alla voglia di ricercare solo le gioie essenziali dell'esistenza, nel caso del cristiano, l'amore del suo Dio. Nel chiudere il libro, Barbara Esposito - come a voler uscire da uno schema, per cui quasi meccanicamente si suole associare l'idea della devozione al pianto - dichiara che a Gerusalemme, il luogo in cui sosterrebbe di meno, è proprio il muro del pianto. Quindi, nella Gerusalemme della resurrezione che Barbara Esposito ci vuole mostrare, il sentimento dominante non è il dolore, ma la gioia inebriante di tutti gli Apostoli (e per estensione di tutti i cristiani) e in particolare dell'Apostola Maria di Magdala, dinanzi al Cristo risorto.
Paola Pizzonia
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Autore: Paola Pizzonia - Tratto da Calabria Ora del 18 agosto 2012
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