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Fonte : Il Quotidiano del Sud
Data : 18 ottobre 2015
Autore : Nicola Pirone
Il servizio sarà garantito dalla postazione di San Nicola da Crissa
Il vicesindaco Domenico Mesiano: «Ci privano di un diritto costituzionale»
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di Nicola Pirone
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Capistrano - Gli errori del passato si ripercuotono nel presente e sulla gente comune, che inerme deve assoggettarsi alle direttive imposte dal politico di turno e da commissari inviati dal ministero. Ultimo in ordine di tempo è il ridimensionamento della sanità con alcune stazioni della guardia medica che dovranno essere chiuse. Tra questi c'è quella di Capistrano, che secondo il nuovo Piano di rientro sarà accorpata alla vicina San Nicola da Crissa. Ma l'amministrazione guidata da Roberto Caputo non ne vuole sapere di piegarsi. Sulla vicenda è intervenuto il vicesindaco Domenico Mesiano il quale si è soffermato sul danno che potranno ricevere i cittadini di Capistrano: «San Nicola da Crissa è distante cinque chilometri - ha commentato - e ricade, questa situazione di assoluta inopportunità ed illegittimità in quanto è un tratto molto pericoloso da percorrere per via del cattivo stato della strada. La chiusura della guardia medica verrebbe a violare il diritto fondamentale alla salute dei cittadini capistranesi e non coinciderebbe con il principio generale del contenimento della spesa nella fattispecie, l'Asp di Vibo, in Capistrano non sostiene spese per locali, illuminazione e riscaldamento, perché sono sostenute interamente dal Comune». Il vicesindaco Mesiano ha le idee chiare sul ridimensionamento sanitario: «Le eventuali soppressioni di guardie mediche in provincia dovrebbero avvenire in base a criteri obiettivi che per privilegiare la permanenza di quelle guardie mediche, come Capistrano, che si trovano maggiormente distanti dai presidi ospedalieri, di quelle che si trovano in Comuni non collegati da servizi pubblici di linea, di quelli che sono collegati ad altri con una viabilità scadente, tortuosa, pericolosa. Sarebbe auspicabile - ha concluso - che la guardia medica di Capistrano non venisse soppressa al fine di consentire ai cittadini di poter fruire del loro diritto, costituzionalmente garantito, all'assistenza gratuita ed obbligatoria dell'assistenza della medicina di base, cosa che i Capistranesi non più avrebbero con l'aggregazione alla postazione di San Nicola da Crissa.
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Fonte : Il Quotidiano del Sud del 18/10/2015 - Autore : Nicola Pirone
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