Sei in >> Capistrano >> Cronaca >> Aveva 102 anni, addio a comare Giulia - Articolo di Antonio Pasceri
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Fonte : Gazzetta del Sud
Data : 29 agosto 2014
Autore : Antonio Pasceri
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Antonio Pasceri
Capistrano
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Si è spenta a 102 anni e otto mesi la persona più anziana di Capistrano. Si tratta di Giulia Buongiorno vedova Mesiano discendente, per via laterale, dalla nobile famiglia dei marchesi Buongiorno che, originaria di Mantova, dopo essersi trasferita a Napoli e poi a Palermo, giunse in Calabria stabilendosi prima a Girifalco e poi a Capistrano, dove il primo erede maschio, Francesco Bongiorno (1662-1718), si stabilì nel 1686 a seguito del matrimonio ivi contratto con la magnifica e ricca ereditiera Donna Eleonora del Bosco.
Giulia Buongiorno aveva sposato agli inizi degli anni Trenta tale Domenico Mesiano e dalla coppia nacquero
quattro figli (Raffaela e Antonio che vive in Canada, Virginia che vive in Vibo Marina e Giuseppe che vive in Capistrano, dove ha
ricoperto anche la carica di assessore comunale), tutti coniugati con prole. Entrambi i coniugi gestirono in Capistrano, per oltre
cinquant'anni (dagli anni Trenta agli inizi degli anni Ottanta), un negozio di tessuti, abiti e simili e con tale attività ebbero
modo di fornire a tutti stoffe, vestiti, bottoni, cinghie ed altro spesso anche a credito senza chiedere alcuna garanzia. Per questo
furono benvoluti e stimati da intere generazioni, specie di quelle che conobbero la povertà e i disaggi della seconda
guerra mondiale.
Non furono rari i casi in cui alcuni contadini, non avendo denaro, pagarono i loro acquisti con i prodotti della terra e non furono
nemmeno rari i casi in cui i coniugi commercianti regalarono, con riservata discrezione, stoffe alle famiglie povere per fare cucire
il vestito nuovo ai loro bambini in occasione di alcune ricorrenze religiose come il Natale, la Pasqua e la festa della Madonna
della Montagna che ricade nel mese di agosto.
Per la loro magnanimità venivano da tutti chiamati "comare Giulia" e "compare Domenico" e non si ebbe mai notizia che rifiutassero di vendere a credito le loro stoffe, neanche alle persone che per il loro stato di miseria a volte non potevano onorare il debito, spesso, poi, azzerato dai rivenditori. Molti anziani lo hanno ricordato, con le lacrime agli occhi e con un soave sorriso sulle labbra, in occasione delle esequie che hanno visto la partecipazione dell'intero paese.
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Fonte : Gazzetta del Sud del 29/08/2014 - Autore Antonio Pasceri
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