Sei in >> Capistrano >> Il fotografo Mariano Lo Moro
Buon Pomeriggio, visitatore, il tuo numero IP è : 13.59.236.101 - Fanne buon uso ;-) — Pasqua sarà e⁄o è stata il 20/04/2025
Capistrano (VV), martedì 21 gennaio 2025 ~ Ore : 15:03:19 • New York: 21/01/2025 09:03:19 • Tokyo: 21/01/2025 23:03:19 • Sydney: 22/01/2025 01:03:19
Settimana dell'anno n° 4 - Trimestre 1 [gennaio] || ♒ Acquario ♥ ;-) • Giorni trascorsi da InizioAnno: 21 - Giorni mancanti a FineAnno: 344: Precisamente 0 anni, 11 mesi, 49 settimane, 344 giorni, 8264 ore, 495896 minuti, 29753800 secondi!
Il sole sorge alle ore 07:32 e tramonta alle ore 17:11 - Sant'Agnese
Uomo poliedrico, e di acuto ingegno, Mariano Lo Moro nasce a Capistrano il 30 maggio del 1896. Esperto
nella manualità si rivela abile tecnico nella riparazione di vari utensili e oggetti. La sua intraprendenza per la
sperimentazione, però, gli causa la perdita di un occhio. Parte giovanissimo insieme alla famiglia per l'Argentina
dove vive per circa sei anni lavorando come falegname. In argentina acquista una macchina fotografica che lo porta
a scoprire una sua propensione verso la fotografia. Rientrato in Italia, a Capistrano, svolge vari lavori, dal carpentiere
all'idraulico, dal meccanico all'orologiaio. Ma il lavoro che di più lo coinvolge è quello
del fotografo. Da autodidatta, inizialmente insieme al fratello Francesco, mette su un vero e proprio studio fotografico,
costruendo lui stesso, la camera oscura, le lampade e tutto l'occorrente per lo sviluppo dei negativi. Inizia,
così ad immortalare su lastre volti e personaggi non solo di Capistrano ma di tutti i paesi limitrofi. Le sue
foto raccontano analiticamente la vita, dall'aspetto giocoso dell'innocenza a quello mesto e malinconico
dell'imago mortis, dal volto altero della blasonata nobiltà all'altro
cencioso delle povere abitazioni, dall'allegria di un matrimonio ai riti religiosi, dal lavoro nei campi a quello
delle botteghe artigiane. E poi ritratti, a mezzo busto, figura intera, e molti, stranamente di profilo.
Molti lo ricordano perché in tasca aveva sempre delle caramelle che regalava, soprattutto ai bambini.
Muore nel marzo del 1987.
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Fonte: dal foglietto invito alla mostra.
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