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Capistrano (VV), sabato 21 dicembre 2024 ~ Ore : 17:25:27 • New York: 21/12/2024 11:25:27 • Tokyo: 22/12/2024 01:25:27 • Sydney: 22/12/2024 03:25:27
Settimana dell'anno n° 51 - Trimestre 4 [dicembre] || ♐ Sagittario ♥ ;-) • Giorni trascorsi da InizioAnno: 356 - Giorni mancanti a FineAnno: 10: Precisamente 0 anni, 0 mesi, 2 settimane, 10 giorni, 246 ore, 14794 minuti, 887672 secondi!
Il sole sorge alle ore 07:34 e tramonta alle ore 16:42 - San Pietro Canisio
Si entra in INVERNO
C'era una volta un giovane ramo di un grande
albero. Era nato in primavera, tra il tepore dell'aria e il canto degli uccelli. In mezzo all'aria, alle
lunghe giornate estive, al sole caldo, alle notti frizzanti, trascorse i suoi primi mesi di vita. Era felice: aveva
foglie bellissime, e, poi, erano sopraggiunti fiori colorati ad adornano e, dopo ancora, grandi frutti succosi di
cui tutti gli uccelli del cielo potevano nutrirsi.
Ma un giorno cominciò a sentirsi stanco: era settembre... I frutti si staccarono, le foglie cominciarono
a cambiare colore divenivano sempre più pallide... Addirittura, di tanto in tanto il vento se ne portava
via qualcuna. Venne la pioggia e poi l'aria fredda, e il ramo si sentiva sempre peggio: non capiva cosa
stesse succedendo. In pochi giorni e in poche notti si trovò spoglio, infreddolito, completamente
solo.
Rimase così qualche tempo fin quando non capì che non poteva far altro che mettersi a cercare
i suoi fiori, le sue foglie, i suoi frutti per poter di nuovo stare insieme a loro.
« Devo darmi da fare ! » Disse risoluto tra sé e sé.
Cominciò allora, a chiedere aiuto a tutti i suoi amici.
Si rivolse dapprima al Mattino: «Sono solo e infreddolito, ho perso tutte le mie foglie, sai dove le posso
trovare?». Il Mattino rispose «Ci sono alberi che ne hanno tante, prova a chiedere a loro».
Si rivolse a quegli alberi: «Sono solo e infreddolito, ho perso tutte le mie foglie, sapete dirmi dove le
posso trovare?».
Gli alberi risposero: «Noi le abbiamo sempre avute, prova a chiedere agli alberi uguali a te».
Si rivolse ai rami spogli come lui. «Abbiamo tanto freddo anche noi, non sappiamo cosa dirti...»,
Gli risposero.
Queste parole lo fecero sentire meno solo. Si disse che, se avesse ritrovato le foglie, sarebbe subito corso dai
suoi simili a rivelare il luogo in cui si trovavano.
Continuò la sua ricerca e chiese al Vento. «Io le foglie le porto solo via è la pioggia che
le fa crescere». Disse il Vento a gran voce.
Si rivolse alla Pioggia. «Le farò crescere a suo tempo». Gli disse la Pioggia tintinnando.
Si rivolse allora al Tempo. «Io so tante cose». Gli disse con voce profonda. «Il Tempo
aggiusta tutto, non ti preoccupare occorrono tanti giorni e tante notti».
Si rivolse alla Notte, ma la Notte tacque e lo invitò a riposare. Si sentiva infatti molto stanco.
Mentre stava per addormentarsi uno gnomo pass� di là. Al vedere quel ramo così spoglio e
infreddolito, dal freddo e dalle intemperie si fermò e un po' preoccupato, gli chiese cosa stesse
succedendo. Il ramo gli raccontò tutta la sua storia. Lo gnomo stette con lui, si fermò nel suo
silenzio, lo ascoltò, sentì il suo dolore. Allora il ramo parlò ancora e disse: «Mi
è sembrato di chiudere gli occhi e dopo averli riaperti non ho più trovato le mie foglie, non
sono stato più capace di vederle».
Lo gnomo pensò a lungo, poi capì: si tolse gli occhiali e li posò sul naso del ramo,
spiegandogli che erano occhiali magici che servivano per guardare dentro di sé. Il ramo, allora,
apri bene gli occhi e... meraviglia... Vide che dentro di sé qualcosa si muoveva, sentiva un rumore,
vedeva qualcosa circolare provò ad ascoltare, guardò a fondo: era linfa, linfa viva che si
muoveva in lui.
Incredulo disse allo gnomo ciò che vedeva. Lo gnomo gli spiegò che le foglie, i fiori, e i frutti,
nascono grazie alla linfa oltre che al caldo sole, all'aria di primavera e alla pioggia.
«Se hai linfa dentro dite hai tutto, - gli disse - non occorre chiedere più nulla a nessuno ma
insieme all'acqua, alla luce, all'aria, agli altri rami, le foglie rinasceranno: le hai già
dentro».
Il ramo, immediatamente si sentì più forte, rinvigorì: aveva la linfa in sé,
non doveva più chiedere consigli, gli bastava lasciar vivere la linfa che circolava in lui. La linfa
da cui un giorno, sarebbero rinate le amiche foglie.
* * *
Autore: Sconosciuto
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