Sei in >> Fiabe >> Il leone e il cane
Buon Pomeriggio, visitatore, il tuo numero IP è : 3.147.104.108 - Fanne buon uso ;-) — Pasqua sarà e⁄o è stata il 31/03/2024
Capistrano (VV), sabato 21 dicembre 2024 ~ Ore : 17:10:12 • New York: 21/12/2024 11:10:12 • Tokyo: 22/12/2024 01:10:12 • Sydney: 22/12/2024 03:10:12
Settimana dell'anno n° 51 - Trimestre 4 [dicembre] || ♐ Sagittario ♥ ;-) • Giorni trascorsi da InizioAnno: 356 - Giorni mancanti a FineAnno: 10: Precisamente 0 anni, 0 mesi, 2 settimane, 10 giorni, 246 ore, 14809 minuti, 888587 secondi!
Il sole sorge alle ore 07:34 e tramonta alle ore 16:42 - San Pietro Canisio
Si entra in INVERNO
C'era a Londra un serraglio in cui si poteva entrare anche consegnando al proprietario, in luogo di denaro, cani e gatti da
dare in pasto alle belve. Un povero, che non aveva denaro, volle, un giorno, vedere le fiere. Per la strada aveva raccolto un piccolo cane randagio che portò al serraglio. Fu lasciato
entrare. Il cagnolino venne gettato nella gabbia del leone perché questi se ne pascesse.
Il cagnolino si mise la coda fra le gambe, si rannicchiò in un angolo. Il leone si avvicinò e lo fiutò un istante.
Il cane allora si mise sulla schiena, con le zampe in aria, e dimenò la coda.
Il leone lo tastò con la zampa e lo costrinse a rimettersi in piedi.
Il piccolo cane si alzò e gli fece le moine.
Il leone lo seguiva con gli occhi, dondolando la testa ora a destra ora a sinistra, e non lo toccava.
Quando il guardiano del serraglio gli ebbe lanciata la sua razione di carne, il leone ne staccò un pezzetto che lasciò per il cagnolino. Verso sera, quando il leone si coricò per dormire,
il cagnolino si stese presso il leone e gli mise la testa su una zampa.
Da quel giorno, il cagnolino non abbandonò più la gabbia. Il leone lo lasciava tranquillo.
Mangiavano e dormivano di buon accordo, e qualche volta il leone giocava con lui.
Un giorno, un signore che visitava il serraglio riconobbe il suo cagnolino; e domandò che gli fosse restituito. Il direttore del
serraglio acconsentì; ma quando si chiamò il cagnolino per farlo uscire dalla gabbia il leone si raddrizzò sulle zampe e ruggì.
Il leone e il cagnolino vissero un anno intero nella medesima gabbia, quando un giorno il cagnolino si ammalò e morì. Il leone, da quel giorno, rifiutò il cibo, non smetteva di fiutare
la bestiola, la carezzava, la scoteva con la zampa. Quand'ebbe capito che il suo compagno era morto, diede un balzo, arruffò il pelo, si batté i fianchi con la coda, si gettò contro
le sbarre e si mise a rodere i catenacci della gabbia e a mordere le assi del pavimento. Il suo furore durò tutto quel giorno: percorreva senza sosta la gabbia avanti e indietro e
ruggiva. Soltanto verso sera, calmatosi, si coricò, accanto al morticino.
Il guardiano voleva portar via il cadavere, ma il leone non lasciava avvicinare nessuno.
Il direttore pensò di calmare il dolore del leone mettendo nella sua gabbia un altro cagnolino vivo. Immediatamente il leone lo sbranò. Poi prese il piccolo cane morto fra le sue zampe
e restò coricato cinque giorni, tenendolo così abbracciato. Il sesto giorno il leone morì.
* * *
Fonte: Internet - Favola di Lev Nikolajevic Tolstoj
www.mpasceri.it © copyright 2010 - 2024