Sei in >> Fiabe >> Il leone, la volpe e il cervo
Buon Giorno, visitatore, il tuo numero IP è : 18.117.158.124 - Fanne buon uso ;-) — Pasqua sarà e⁄o è stata il 31/03/2024
Capistrano (VV), giovedì 21 novembre 2024 ~ Ore : 09:54:36 • New York: 21/11/2024 03:54:36 • Tokyo: 21/11/2024 17:54:36 • Sydney: 21/11/2024 19:54:36
Settimana dell'anno n° 47 - Trimestre 4 [novembre] || ♏ Scorpione ♥ ;-) • Giorni trascorsi da InizioAnno: 326 - Giorni mancanti a FineAnno: 40: Precisamente 0 anni, 1 mesi, 6 settimane, 40 giorni, 974 ore, 58445 minuti, 3506723 secondi!
Il sole sorge alle ore 07:06 e tramonta alle ore 16:45 - Presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio, Madonna della Salute
Un leone che giaceva ammalato in una caverna, disse alla
volpe che gli era affezionata e veniva a visitarlo: «Se tu vuoi che io guarisca e che viva, devi, con le tue dolci
parole, abbindolare quel gran cervo che abita nel bosco, e spingerlo tra le mie zampe: ho una gran voglia della
sua carne e del suo cuore».
La volpe andò, trovò il cervo che scorrazzava tra i boschi, e, tutta complimentosa, lo salutò,
dicendogli: «Sono venuta a portarti una bella notizia. Il leone nostro re, che, come sai, è mio vicino
di casa, è ammalato, ormai in punto di morte. Egli ha dunque pensato quale delle bestie dovrà
succedergli nel regno. Il cinghiale, diceva il leone, è uno stupido, l'orso è balordo, la pantera è
collerica, la tigre è tutta fanfaronate; il più adatto a fare il re è il cervo, che ha una bella statura,
che vive per molti anni, che con le corna fa paura ai serpenti. Ma perché farla lunga? In conclusione, sei stato
scelto per essere re. E per me che sono stata la prima a dirtelo, che regalo ci sarà? Su, dimmelo, ho fretta;
ho paura che il leone mi cerchi di nuovo, perché in tutte le faccende ricorre sempre al mio consiglio. Se
dài retta a me che sono vecchia, io ti consiglierei di venire anche tu e di stargli vicino finché non
muore». Così disse la volpe.
A queste parole il cervo si montò la testa, e, ignaro di quel che l'aspettava, s'avviò verso la
caverna. Il leone si precipitò d'un balzo su di lui, ma riuscì soltanto a lacerargli le orecchie con gli
artigli, mentre quello fuggiva di corsa tra i boschi. La volpe batté le mani, disperata d'aver sprecato le sue
fatiche. Il leone piangeva, ruggendo a gran voce, vinto dalla fame e dal dolore, e scongiurava la volpe di fare un'altra
prova e di escogitare uno stratagemma per portarglielo di nuovo. Quella gli rispose: «Difficile e faticoso è
quel che tu mi ordini. Tuttavia ti presterò ancora il mio aiuto».
E come un segugio andò dietro al cervo, macchinando trappolerie e domandando ai pastori se avevano visto
un cervo insanguinato. Quelli la indirizzarono nel bosco, dove essa lo trovò che riprendeva fiato, e sfacciatamente
gli si fermò davanti. Il cervo, pieno d'ira e con il pelo rabbuffato, gridò: «Non mi prenderai
più, sporca bestiaccia; se ti avvicini a me sei morta. Vai a volpeggiare con quelli che non ti conoscono. Vai a
scegliere qualcun altro per farlo re e per montargli la testa». E la volpe rispose: «Ma perché sei
vile e pauroso? Perché sospetti di noi, tuoi amici? Il leone ti aveva afferrato per le orecchie perché
voleva darti dei suggerimenti e delle istruzioni sulla tua importante missione di re, prima di morire. E tu non sei stato
capace di sopportare il graffio della zampa d'un povero malato! Ora egli è più adirato di te, e vuol
lasciare il regno al lupo. Ahimè, che brutto padrone! Ma su, vieni, non aver paura, e non comportarti come una
pecora. Ti giuro, per tutte le foglie e per tutte le fonti, che il leone non ti farà nulla di male; quanto a me,
sarò soltanto ai tuoi servizi».
Ingannando in tal modo il disgraziato, lo indusse a tornarvi. E quando fu entrato nella caverna, il leone ebbe il suo
pranzo e si succhiò tutte le ossa del cervo. La volpe stava là a guardarlo: cadde per terra il cuore,
ed essa l'afferrò e se lo mangiò come compenso delle sue fatiche. Il leone, intanto, non riusciva a
trovare il cuore. La volpe, fermandosi un po' lontano, gli disse: «Ma quello, di cuore non ne aveva. Inutile
cercare; che cuore vuoi che avesse uno che per due volte è venuto nella tana, anzi proprio tra le zampe
del leone?».
Spesso l'ambizione turba la mente umana e oscura la visione dei pericoli.
* * *
Autore: Esopo "tratta da Internet"
www.mpasceri.it © copyright 2010 - 2024 ~
XHTML