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Si entra in INVERNO
La Vergine Maria, oggetto di iperdulia, è stata invocata
in tutti i secoli cristiani, con tante denominazioni legate alle sue virtù, al suo ruolo di corredentrice
del genere umano e come Madre di Gesù il Salvatore; inoltre alle sue innumerevoli apparizioni, per
i prodigi che si sono avverati con le sue immagini, per il culto locale tributatole in tante comunità.
E per ogni denominazione ella è stata raffigurata con opere d ' arte dei più grandi come dei più
umili artisti, inoltre con il sorgere di tantissime chiese, santuari, basiliche, cappelle, ecc. a
lei dedicate, si può senz ' altro dire, che non c ' è nel mondo cristiano un paese, una città, un
villaggio, che non abbia un tempio o una cappella dedicata a Maria, nelle sue innumerevoli denominazioni.
Il titolo di Madonna della Neve, contrariamente a titoli più recenti come Madonna degli abissi marini,
Madonna delle cime dei monti, Madonna delle grotte, ecc. quello di Madonna della Neve
affonda le sue origini nei primi secoli della Chiesa ed è strettamente legato al sorgere
della Basilica di S. Maria Maggiore in Roma.
Nel IV secolo, sotto il pontificato di papa Liberio (352-366), un nobile e ricco patrizio
romano di nome Giovanni, insieme alla sua altrettanto ricca e nobile moglie, non avendo
figli decisero di offrire i loro beni alla Santa Vergine, per la costruzione di una chiesa a lei dedicata.
La Madonna gradì il loro desiderio e apparve in sogno ai coniugi la notte fra il 4 e il 5 agosto, tempo di gran
caldo a Roma, indicando con un miracolo il luogo dove doveva sorgere la chiesa.
Infatti la mattina dopo, i coniugi romani si recarono da papa Liberio a raccontare il sogno fatto da entrambi,
anche il papa aveva fatto lo stesso sogno e quindi si recò sul luogo indicato, il colle Esquilino e lo trovò
coperto di neve, in piena estate romana.
Il pontefice tracciò il perimetro della nuova chiesa, seguendo la superficie del terreno innevato e fece costruire
il tempio a spese dei nobili coniugi.
Questa la tradizione, anche se essa non è
comprovata da nessun documento; la chiesa fu detta " Liberiana " dal
nome del pontefice, ma dal popolo fu chiamata anche " ad Nives " , della Neve.
L ' antica chiesa fu poi abbattuta al tempo di Sisto III (432-440) il quale in ricordo del Concilio di Efeso (431)
dove si era solennemente decretata la Maternità Divina di Maria, volle edificare a Roma una basilica più grande
in onore della Vergine, utilizzando anche il materiale di recupero della precedente chiesa.
In quel periodo a Roma nessuna chiesa o basilica raggiungeva la sontuosità del nuovo tempio, né
l ' imponenza e maestosità; qualche decennio dopo, le fu dato il titolo di Basilica di S. Maria Maggiore,
per indicare la sua preminenza su tutte le chiese dedicate alla Madonna.
Nei secoli successivi la basilica ebbe vari interventi di restauro strutturali e artistici, fino a giungere, dal
1750 nelle forme architettoniche che oggi ammiriamo.
Dal 1568 la denominazione ufficiale della festa liturgica della Madonna della Neve, è stata modificata nel termine
" Dedicazione di Santa Maria Maggiore " con celebrazione rimasta al 5 agosto; il miracolo della neve in agosto
non è più citato in quanto leggendario e non comprovato.
Ma il culto per la Madonna della Neve, andò comunque sempre più affermandosi, tanto è vero che tra i secoli
XV e XVIII ci fu la massima diffusione delle chiese dedicate alla Madonna della Neve, con l ' instaurarsi di tante
celebrazioni locali, che ancora oggi coinvolgono interi paesi e quartieri di città.
A Roma il 5 agosto, nella patriarcale Basilica di S. Maria Maggiore, il miracolo veniva ricordato, non
so se ancora oggi si fa, con una pioggia di petali di rose bianche, cadenti dall ' interno della cupola durante
la solenne celebrazione liturgica.
Il culto come si è detto, ebbe grande diffusione e ancora oggi in Italia si contano
ben 152 fra chiese, santuari, basiliche minori, cappelle, parrocchie, confraternite, intitolate alla Madonna della Neve.
Ogni regione ne possiede un buon numero, per lo più concentrate in zone dove la neve
non manca, fra le regioni primeggiano il Piemonte con 31, la Lombardia con 19, la Campania con
17. Non conoscendo usi, costumi e tradizioni dei tanti paesi italiani che portano viva devozione
alla Madonna della Neve, mi soffermo solo a segnalare tre località dalla mia provincia di Napoli,
il cui culto e celebrazione è molto solenne, coinvolgendo la comunità dei fedeli anche in grandi manifestazioni esterne e folcloristiche.
Basilica parrocchia di S. Maria della Neve, patrona
del quartiere orientale di Napoli chiamato Ponticelli, la cui devozione iniziò con la bolla di papa Leone X del 22
maggio 1520.
L ' antico santuario è stato proclamato Basilica Minore il 27 luglio 1988. Da più di cento anni
la solenne processione esterna è effettuata con un alto carro (nel contesto della radicata tradizione napoletana
delle macchine da festa), alla cui sommità è posta la statua della Madonna.
Basilica Santuario Maria SS. della Neve in Torre Annunziata (Napoli). L ' immagine
in terracotta bruna di tipo greco della veneratissima Madonna della Neve, è custodita nella omonima
Basilica Minore; essa ha origine con il rinvenimento a mare, presso lo " scoglio di Rovigliano " ,
dell ' immagine da parte di pescatori, tra il XIV e XV secolo; le fu dato il nome di Santa Maria ad Nives,
perché il ritrovamento era avvenuto un 5 agosto.
La grande processione, che coinvolge tutta la popolosa città, inizia dal porto, dopo che la sacra
immagine arriva dal mare con una barca, simulando l ' originario rinvenimento.
I torresi, noti nel mondo per la lavorazione della pasta e per il lavoro degli uomini nell ' ambito marinaro,
sono devotissimi della Madonna, che li liberò da una delle violente eruzioni del Vesuvio, alle cui
falde è adagiata Torre Annunziata, il 22 ottobre 1822.
Collegiata di S. Maria Maggiore o della Neve di Somma Vesuviana (Napoli). La
Collegiata fu istituita con il titolo di S. Maria Maggiore verso l ' anno 1600, al posto di precedenti
denominazioni della chiesa, risalenti al Medioevo.
Nella stessa Collegiata è attiva la Confraternita della Madonna della Neve, con confratelli e consorelle,
lo Statuto è del 1° settembre 1762; ai confratelli spetta il compito di portare in processione la statua della
Madonna.
Nel contesto delle manifestazioni esterne, c ' è la " festa delle lucerne " , che si svolge ogni quattro anni nei
giorni 3-4-5 agosto; le strade dell ' antico borgo medioevale Casamale vengono
invase da tanti telai di forme geometriche varie, su ciascuno dei quali sono poggiate
circa 50 lucerne, così da dare l ' impressione di un fiume sfavillante che percorre il borgo.
Ad accrescere l ' effetto visivo, in fondo alla serie di figure geometriche, si colloca un grande specchio,
che prolunga con il suo riflesso la suggestiva scia luminosa.
A questo si aggiungono delle zucche vuote illuminate internamente, delle vasche con oche vive, apparati di
fiori con l ' immagine della Madonna; al passaggio della statua della Vergine in processione,
da terrazzi non visibili dalla strada, giungono dall ' alto i canti-nenia di gruppi di donne.
Alla processione annuale prendono parte in costumi tipici, i cosiddetti " mesi dell ' anno " con
l ' ausilio di animali da trasporto, componendo con più persone, le figurazioni che
rappresentano lo scorrere dell ' anno e le varie attività del mondo contadino.
In molte zone d ' Italia, in omaggio alla Madonna della Neve, si usa mettere alle neonate i nomi di Bianca, Biancamaria, o più raro il nome Nives.
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Fonte: Santi e Beati - Autore: Antonio Borrelli
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